L’eCommerce in Italia dopo la pandemia s’è consolidato (come si legge nel nostro articolo a questo link Italiani online: i numeri dell’eCommerce tricolore, ma oggigiorno non basta avere un eCommerce per vendere sul mercato digitale, occorre anche essere attenti alla sensibilità dei consumatori, cogliendo quelle tendenze, quei bisogni e quei valori che si stanno diffondendo velocemente. Fra questi valori c’è l’ecosostenibilità.
Influenzato dalla Pandemia da Covid 19, il 2020 ha fatto curvare e accelerare le imprese del commercio e dei servizi verso una maggiore digitalizzazione e nel 2021 questo percorso continua e si rafforza. Per quelle aziende che hanno colto l’opportunità, eCommerce significa non solo avere un punto vendita online, ma anche attuare strategie di marketing, vendita, customer care, organizzazione del lavoro e dei magazzini in modo digitale.
La Natimortalità è la fotografia dello stato imprenditoriale di un paese; il termine indica il saldo fra imprese che chiudono e imprese che aprono. Qual è la natimortalità delle aziende che vendono tramite eCommerce in Italia?
Sebbene un commento, un voto, una recensione possa avere un effetto boomerang (far crescere la qualità dello shop ma anche demotivare ad un acquisto), in generale il commercio elettronico punta sempre alla valutazione pubblicata dal cliente; nella maggior parte dei casi gli eCommerce stimolano il feedback perché è una strategia di marketing che innesca fiducia. Ma quanto possono davvero incidere i commenti dei consumatori su futuri clienti?
Avere una comunicazione interattiva con i consumatori è strategico per chi vende online, perché la comunicazione permette di colmare le distanze e offrire supporto e assistenza durante le fasi di acquisto e nel post-vendita. La messaggistica oggi è un elemento che chi fa eCommerce deve tenere attentamente in considerazione, perché la cura del cliente (customer care) oggi passa anche e soprattutto dalla chat, almeno stando alle ultimissime ricerche.
Dal primo luglio diventa efficace la direttiva dell’Unione Europea del 2017 sull’Iva che stabilisce una soglia unica di 10mila euro per tutti gli stati membri.
Stando al sondaggio c’è una crescita degli acquisti online sia in valore che in volume. Infatti, Il 71% degli acquirenti online abituali dichiara di spendere di più e in generale il 60% degli intervistati dichiara di fare più acquisti.
In generale, l’86% dichiara che l’esperienza online deve essere “semplice”, dove per semplicità si intende facilità di navigazione (ricerca prodotti, suggerimenti, velocità di caricamento, chiarezza dei passaggi ma non eccesso di passaggi dalla selezione del prodotto all’acquisto e tutto quello che concerne le varie azioni da fare sulla piattaforma).
Il COVID-19 ha puntato i riflettori sulla imprevedibilità del mercato:il boom dell’eCommerce, parallelamente alla crisi del negozio fisico, ne è il maggiore esempio. La pandemia ha reso chiaro che la parola chiave è “adattabilità”, ma solo la tecnologia rende possibile l’adattabilità di cui stiamo parlando.
Non cambierà il segno positivo di crescita dei consumi online degli italiani: gli analisti concordano sul fatto che l’accelerata data dalla pandemia da Covid19 all’eCommerce manterrà i suoi effetti nel tempo. Ma che valore hanno, al netto, degli acquisti online degli italiani? Le cifre fornite dalle analisi di Revolut sono un indicatore affidabile.
La pandemia da Covid19 ha accelerato le vendite online via eCommerce, il dato è acquisito e ne abbiamo parlato anche in questo blog, ma questo non significa che il negozio fisico perderà appeal, significa piuttosto che il domani post Covid19 vede l’integrazione fra i due canali entrambi “maturi”.
Strong Customer Authentication, altrimenti nota come SCA, è il sistema di sicurezza per i pagamenti online diventato obbligatorio in Europa da gennaio 2021. Che effetti avrà sull’eCommerce?